Avvocato telematico 2.0
L'evento formativo (organizzato dalla Camera Civile di Rimini) verrà trasmesso in diretta dal Centro Congressi SGR di Rimini il 9 giugno 2023, dalle h. 15.00 alle h. 18.30 e vedrà alternarsi l'Avv. Francesco Tregnaghi (Foro di Verona – Consigliere Ordine Avvocati di Verona): Il decreto ingiuntivo su fatture elettroniche – produzioni e verifiche; l'Avv. Andrea Deangeli (Foro di Rimini – Consigliere CCR): Atto telematico con collegamenti ipertestuali; l'Avv. Mauro Gualtieri (Foro di Rimini – Vice Presidente CCR): La rivoluzione digitale in Cassazione. L’incontro sarà introdotto e moderato dall’Avv. Lara Gobbi (Tesoriere CCR).
Nel dettaglio, sarà analizzata in primo luogo la possibilità di porre a corredo documentale del ricorso per decreto ingiuntivo le fatture in formato elettronico, la cui modalità di emissione costituisce come noto un obbligo di legge dal 2002 per tutti i soggetti commerciali e per i professionisti (compresi coloro che sono in regime fiscale semplificato). Il D.lgs. n. 127/2015 ha eliminato come noto l’obbligo di annotazione delle fatture sui registri contabili per tutti i titolari di partita iva, per i quali registri è stato altresì abolito l’obbligo di vidimazione. Le norme hanno quindi – di fatto – eliminato l’obbligo di tenuta di registri contabili cartacei, ormai nella realtà pratica sostituiti da registri informatici gestititi da appositi gestionali. In questo quadro mutato la fattura elettronica, per le caratteristiche informatiche di immodificabilità che la contraddistingue, è da considerarsi equipollente - a tutti gli effetti - agli estratti delle scritture contabili muniti di autentica notarile ex art. 634 c.p.c.; di conseguenza questi ultimi possono essere sostituiti ad ogni effetto dalle fatture elettroniche quali allegazioni utili ai fini della prova scritta da porre a corredo dei ricorsi per decreto ingiuntivo. I Giudici di merito hanno dato vita, sul punto, ad una giurisprudenza non omogenea: alcuni Tribunali riconoscono pienamente la validità della fattura elettronica come prova scritta a sostegno del ricorso monitorio, ma non tutti. L’intervento dell’Avv. Tregnaghi si prefigge quindi il doppio obiettivo di dare in primo luogo indicazioni pratiche di come correttamente le fatture elettroniche possano – anzi, debbano – essere allegate al ricorso monitorio e con quali limiti sia di ordine procedurale che informatico e, in seconda battuta, dare conto dello stato dell’arte della giurisprudenza sul punto; pronunce emesse e prassi eventualmente adottate presso gli Uffici Giudiziari.
Il
secondo intervento del convegno ha come tema l’utilizzo dei c.d. link
ipertestuali negli atti giudiziari. Visto l’obbligo di deposito
telematico di tutti gli atti processuali, non solo gli atti endoprocessuali ma
ora – per effetto della Riforma Cartabia – anche gli atti introduttivi, i
principi di chiarezza espositiva, schematicità e sinteticità degli atti
processuali diventano quanto mai importanti. Uno degli strumenti che possono
concorrere ad ottenere questi risultati è certamente la redazione degli scritti
difensivi con l’uso – tra le altre particolari e possibili tecniche redazionali
– del richiamo a documenti e/o atti di causa mediante link ipertestuale, in
modo da agevolare la consultazione e la fruizione dell’interro corredo di un
fascicolo – oggi praticamente interamente telematico - a tutte le parti
costituite del processo ed al magistrato. L’importanza di questo strumento
informatico e la necessità che la sua adozione sia la più ampia possibile è del
resto oggi certificata dal DM n. 55/2014 – (Parametri Professionali Forensi)
che, con la novella del 2022, ha definitivamente normato la previsione di una
maggiorazione fino ad un 30% dei compensi professionali liquidati in via
giudiziale a vantaggio della parte che abbia utilizzato i link ipertestuali nei
propri atti. Anche questa relazione avrà un taglio prettamente pratico, saranno
analizzate le modalità pratiche di creazione di un link all’interno di un atto
processuale e saranno analizzate le corrette tecniche di deposito sia dell’atto
così realizzato che dei documenti linkati. Anche in relazione a questo
argomento, saranno analizzati limiti procedurali e tecnici ed errori
informatici da evitare per la corretta compilazione dell’atto.
L’ultima
parte della relazione sarà dedicata agli strumenti del PCT applicati dalla Riforma
Cartabia al processo in Cassazione, con particolare riferimento alla
obbligatorietà dei depositi telematici introdotti dalla novella anche presso la
Suprema Corte. La relazione si occuperà di analizzare tutti i principali
aspetti ed istituti del PCT applicati al Giudizio in Cassazione: notificazioni
e comunicazioni telematiche, depositi telematici di atti di parte e di
provvedimenti giurisdizionali, gestione del fascicolo telematico, adempimenti
della cancelleria ecc… Trattandosi di argomento nuovo, in quanto frutto del
recente riassetto previsto dalla Riforma Cartabia, saranno prese in
considerazione le criticità principali che l’applicazione delle specifiche
tecniche del PCT al Processo in Cassazione possono – rectius potranno –
determinare.
I relatori cercheranno dunque di
affrontare i contenuti delle loro relazioni con un approccio critico e
comparatistico, saranno ovviamente analizzati anche istituti interdisciplinari
e – soprattutto – l’approccio sarà prettamente pratico.
Data: 09 giugno 2023
Orario: 15:00 - 18:30
Prezzo: 20,00 € IVA compresa
Commissione Centrale CNF: 2
Rilasciato via mail dall'ente organizzatore, previa verifica dell'effettiva partecipazione ad almeno l'80% della durata
Nota bene: l'attestato viene rilasciato entro 15 giorni lavorativi dal termine dell'evento; in caso di accreditamento in corso, tale termine si intende dalla data di avvenuto accreditamento
Camera Civile di Rimini